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Lunario d'Inverno

di

Illustrazione



Potete trovare un'introduzione alla definizione

di Naturopatia e al progetto dell'autore QUI

e vi invitiamo a leggere l'articolo sul Solstizio d'Inverno QUI



Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora;

ma se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno.


Per la santa Candelora, se nevica o se piove dell’inverno siamo fuori.

Ma se c’è il sole o un solicello, siam nel mezzo dell’inverno.

(Detto popolare)

Le stagioni sono il sogno della Madre Terra e pochi momenti riescono ad eguagliare l’inverno nel rendere evidente il confine tra veglia e mondo onirico che viene diluito come in un acquerello.

L’inverno, per i popoli antichi d’Europa, era pieno di spiriti e di esseri mitologici che ne solcavano i cieli, come le Dame Notturne al seguito della Dea – Diana per gli inquisitori, Perchta, Richella, Habondia e con mille altri nomi per i popoli contadini – durante le dodici notti dopo il solstizio (e, successivamente, dopo il Natale) oppure come il corteo di anime in pena della Cavalcata Notturna.


Nel mondo celtico, che riconosceva presumibilmente l’esistenza di due sole stagioni, quella luminosa e quella oscura, il solstizio rappresentava la metà dell’inverno tra Samhain (circa il 31 ottobre) e Imbolc (equivalente, più o meno, al 1° febbraio) che corrispondeva alla parte finale della stagione oscura, in vista della primavera imminente. La festa di Yule, il solstizio invernale, era invece di origine germanica.


Nelle pratiche popolari cristianizzate, il Natale era uno di quei momenti in cui il mondo veniva invaso dalle forze del caos e ricreato, in memoria di quel Saturno che nelle notti dei Saturnalia tornava bambino.

Grazie proprio alla sospensione del tempo ordinario, era possibile trasmettere le segnature, ovvero preghiere e gesti che nella medicina popolare venivano considerate in grado di guarire determinate malattie come “i vermi”, “lo spavento” o le ferite.

L’altro momento dell’anno in cui la trasmissione era consentita era il periodo pasquale.


La Naturopatia, come filosofia di vita che si riallaccia anche alle medicine tradizionali, ha come obiettivo quello di ricostruire il ponte tra essere umano e natura, inseguendo un ideale olistico, ma questo ponte non è completo se non si prendono in considerazione anche tutti gli aspetti simbolici, leggendari e immaginari del contatto con la natura.

Questo perché il sogno e l’immaginazione non sono da interpretarsi come errori ai margini della storia evolutiva, ma come potenti sensi sovra-razionali in grado di darci la possibilità di conoscere il mondo e la nostra interiorità.


Dal mio punto di vista l’immaginario “animista” del folklore e quello del paganesimo antico sono una medicina fondamentale in un mondo dichiarato “disincantato” da Max Weber (1864-1920). Innanzitutto per dare un po’ di relax alla mentre analitica/ipercritica alimentata dalla società della tecnica in cui abitiamo, in secondo luogo per una questione ecologica: ci è più difficile buttare nel fiume una cartaccia o abbandonare in un bosco una mascherina usata, se diventiamo consapevoli che dietro ogni filo d’erba, dietro ogni increspatura del fiume, si nasconde una coscienza, uno spirito naturale che ci osserva.

Possiamo interpretare gli elfi e i satiri come figure della psiche e non come coscienze autonome, ma è importante ridare respiro a certe necessità dell’essere umano.

Pertanto seguiremo la maestra di sogni e “illusioni”, la Luna[1], che attraverso il suo eterno pellegrinaggio nel cielo ci dà suggestioni e consigli su come rapportarci con la sua sorella gemella, la Terra


https://www.cristinapietrantonio.it/
Illustrazione "Triangolo" di Sil Benedetti - tratto dall'opera FIGURA per Codice Rosso Trento


Luna del Lupo

La lunazione del lupo quest’anno inizia il 14.12.2020 con un novilunio in Sagittario, nello stesso giorno di un’eclissi solare che interessa soprattutto l’America del sud. Anno “fortunato” (almeno da questo punto di vista!) in quanto la cultura popolare ci informa che gli inverni che iniziano nel segno del Capricorno, tendono a essere più rigidi e lunghi di quelli toccati dall’energia del Sagittario.

Il Primo quarto in Ariete (22.12.2020) ci parla di gelate notturne ma di giornate soleggiate, anche se fredde e secche.

Il Plenilunio in Cancro (30.12.2020) segna l’ultimo momento astronomico della luna 2020. Il Cancro è un segno d’acqua, associato al freddo per antonomasia, e questo potrebbe essere il momento ideale per una nevicata.

Ultimo quarto in Bilancia (06.01.2021) che con la sua aria porta nuovamente un freddo secco.

Appunti erboristici: per fare fronte ai disturbi stagionali le nostre nonne utilizzavano salvia e aglio al fine di controllare le infezioni, a volte combinate con zenzero o erismo (l’erba dei cantanti) da usare come gargarismi per il mal di gola. Altre erbe utilissime in questo senso sono timo, serpillo, lichene islandico ed eucalipto. Quest’ultimo sempre utilizzato in combinazione con la malva per ridurne la nausea che la pianta può provocare.


Una tradizione solstiziale

Prima del solstizio prendete rami di alberi sempreverdi, simbolo della vita che eternamente si rinnova anche nel profondo dell’inverno, intrecciateli fino a formare una ghirlanda che potrete decorare con nastri rossi, dorati o argentati e altri simboli solstiziali, quali pigne.

Nella ghirlanda nascondete dei bigliettini con i desideri che vorreste realizzare nell’anno entrante.

Appendete la ghirlanda dietro la porta di casa e bruciatela (con tutti i bigliettini) nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.



Luna del Ghiaccio

La luna del ghiaccio inizia con il Novilunio in Capricorno (13.01.2021), segno di Terra del rigore e della melanconia, perfettamente allineato con la stagione. Il Primo quarto in Toro (20.01.2021) conferma il gelo compatto del Capricorno, ma il Plenilunio in Leone (28.01.2021) ci regala qualche falsa anticipazione di calore in prossimità dei temutissimi giorni della merla.

L’Ultimo quarto in Scorpione (04.02.2021) ci ricorda che ci troviamo ancora nel pieno dell’inverno, riportando un clima freddo e umido che risuona delle tenebrose pozze acquatiche di questo segno zodiacale.

Appunti erboristici: questa luna calante è il momento ideale per iniziare la purificazione di reni e apparato urinario con la tradizionale linfa di betulla. La betulla, albero magico in moltissime tradizioni del mondo, è l’albero “pioniere”, il primo che colonizza gli incolti e permette la nascita delle foreste. Per questo motivo è chiamato “albero madre” ed è associato al primo carattere dell’Ogam, ovvero l’alfabeto arboreo irlandese di origine celtica.


Una tradizione per l’epifania

In Italia è diffusa l’usanza di lasciare un rinfresco per la Befana nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.

Originariamente questo banchetto era dedicato alle Fate o Matrone, ovvero le Dee del Fato la cui eco ritroviamo nelle Moire greche, nelle Parche romane, nelle Norne nordeuropee e, in generale, in tutte le Dee triplici. Si tratta di un’usanza pagana in cui la tavola veniva lasciata apparecchiata per tre persone (“con tre coltelli”) e la stanza attentamente pulita e preparata.

Il cibo, “magicamente” toccato dalle Dee del Fato nella notte, diventava uno strumento di comunione per la colazione del giorno dopo e veniva consumato da tutta la famiglia.



Luna del Vento

La luna del vento inizia con il Novilunio in Acquario dell’11.02.2021. segno d’Aria da cui il nome della lunazione. L’energia dell’Acquario porta cambiamento e venti, confermati da suo cugino Gemelli in cui cade il Primo quarto il (19.02.2021).

Il Plenilunio avverrà in Vergine il 27.02.2021, segno di Terra che ci riporta all’inverno e alla stabilità di un clima abbastanza freddo, ma che si avvia alla primavera. Avvio confermato dall’Ultimo quarto in Sagittario (06.03.2021).

Appunti erboristici: La luna del vento porta irritabilità e il cambio stagionale dall’inverno alla primavera può essere accompagnato da uno stato d’ansia. Le piante che ci sostengono in questo periodo dell’anno sono la melissa, il biancospino e il tiglio.

La lunazione del vento è inoltre un buon momento per preparare l’organismo a sopportare la produzione di pollini delle piante che si svegliano. Il ritrovato erboristico migliore è il macerato glicerico di ribes nero.


Una tradizione della Candelora

La Candelora è il momento della ruota dell’anno in cui quanto annunciato al solstizio invernale (ovvero la rinascita del sole) si rende visibile.

Mentre nei giorni, o meglio nelle notti, del solstizio, il buio è imperante, intorno al periodo della Candelora possiamo osservare un effettivo allungarsi delle giornate.

Uno dei modi con cui questa festa veniva celebrata a livello casalingo consisteva nel fare il giro delle varie stanze dell’abitazione con una candela e accendere, di volta in volta, tutte le luci e lasciarle accese per qualche minuto, rappresentando così l’arrivo del sole e trasformando le energie stantie dell’inverno.




cibo stagionale

Parte integrante della naturopatia è allinearsi con i ritmi della Terra, sia da un punto di vista comportamentale – seguendo gli impulsi che il nostro corpo ci dona ad ogni stagione – che da un punto di vista alimentare.

Siccome la lista non è cambiata rispetto all’anno scorso, vi invito a fare riferimento all’articolo Naturopatia di mezzo inverno.







Nota

Vi ricordiamo che le informazioni qui ritrovate sono di natura generale e a scopo puramente divulgativo. Quindi non vogliono (e non possono!) sostituire in alcun caso il consiglio di un medico, o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, veterinari, fisioterapisti, etc.)

Quando in questo sito viene utilizzato il termine "medicina tradizionale" lo si fa in riferimento a una categoria antropologica ben definita.

[1] Anche quest’anno rinnovo il mio ringraziamento a Micaela Balìce (https://micaelabalice.com/) per l’ottimo lavoro sul lunario portato avanti nel corso degli anni, da cui traggo ispirazione.








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