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Non contavo i giorni e non avevo intenzione di arrivare preparato.
Ero consapevole che l’estate stava arrivando, ma volevo sorprendermi.
Arrivare così all’ultimo giorno di scuola, fare un po’ finta di niente per godermi quell’attesa lì; quel sapore e quella sensazione che da bambino, a quell’età, non sapevo chiamare né ero in grado di spiegare.
Di coglierla, sì.
L’estate per me aveva tanti nomi.
Era l’oratorio con le partite di pallone (la parola calcio tra bambini non si usava ancora), era la nonna che mi guardava dal balcone, era l’uscita in bicicletta nei dintorni del quartiere, era montare le tende quelle verdi sui terrazzi o le porte delle case dei vicini aperte sui pianerottoli.
Era anche l’attesa della vacanza vera: mio padre che finiva di alzarsi presto e arrivare tardi, mia madre e la sua organizzazione per il viaggio, il saluto ai nonni, i negozi chiusi, i bermuda.
Ma soprattutto l’aria, gli odori. Persino i rumori erano diversi.
I rumori. Certo.
Perché ai rumori rispondono i ricordi. Soprattutto di un’estate.
E all’estate si legano letture.
Nel 1985 il mio primo libro di poesie: la maestra, tra i libri di lettura, ci dettò un consiglio su un libro di poesie. Mi chiesi – poesie? E poi mi dissi – Bello, lo leggo in poco tempo.
Quell’estate, in realtà, - è vero – lo lessi in un attimo, ma fu il primo attimo di tanti che seguirono.
Ad ogni sfogliar di pagina si faceva più ricca, più lenta: ad ogni verso stavo lì, fermo a riascoltarmi, a rileggerle.
(…) Ha da essere un poeta sulla Luna ad allunare: con la testa nella luna lui da un pezzo ci sa stare… A sognar i più bei sogni è da un pezzo abituato: sa sperare l’impossibile anche quando è disperato. Or che i sogni e le speranze si fan veri come fiori, sulla luna e sulla terra fate largo ai sognatori!
(Rodari)
Lessi Rodari per dirmi che la poesia in rima faceva estate. Che la semplicità, solo apparente, celava intenzioni ben più alte, messaggi più importanti dei miei pensieri. Che io li capissi, beh, quello poteva anche essere di no.
Da poco, del resto, imparavo a leggerla e ad ascoltarmi.
C’è una scuola grande come il mondo. Ci insegnano maestri e professori, avvocati, muratori, televisori, giornali, cartelli stradali, il sole, i temporali, le stelle. Ci sono lezioni facili e lezioni difficili, brutte, belle e così così… Si impara a parlare, a giocare, a dormire, a svegliarsi, a voler bene e perfino ad arrabbiarsi. Ci sono esami tutti i momenti, ma non ci sono ripetenti: nessuno può fermarsi a dieci anni, a quindici, a venti, e riposare un pochino. Di imparare non si finisce mai, e quel che non si sa è sempre più importante di quel che si sa già. Questa scuola è il mondo intero quanto è grosso: apri gli occhi e anche tu sarai promosso!
Poteva sembrare meno potente rispetto alla poesia percepita negli anni che sarebbero venuti. Non era così.
Rodari si presenta semplice ai piccoli, ma nello stesso tempo carico di metafore e persino politico ai grandi.
Nel frattempo una diversa percezione cresceva di pari passo con le poesie studiate a scuola, le poesie scoperte per caso e quelle scoperte leggendo poesie.
Dopo l’85 fu la volta del ’91.
E la svolta con Antonia Pozzi.
Acquistai “Parole” della Pozzi in un’edizione Garzanti nella libreria di via Ceriani nella parte vecchia di Baggio; la piccola libreria gestita da una vera pasionaria del libro, Gianna, tratteneva nella sua pancia le cose migliori, libri che di solito li trovi nello scaffale in basso o in una parte che il libraio quasi nasconde per tenerseli per sé. E allora scovavo gli scritti dei viaggi in Oriente di Hesse, l’estate raccontata da Pavese, un solitario Robert Frost, Cristina Campo, la Dickinson e Garcia Llorca, la Pivano e Caproni, Bertolucci.
Gianna me li metteva lì. Per le mie estati di quando sapeva dei passaggi durante le vacanze.
Stavo dentro ore. Mia madre, che sapeva di trovare la mia bici di fronte alla chiesa Vecchia, passava, metteva dentro la testa in libreria, diceva a Gianna – E’ qui, vero? – e venivo immediatamente indicato: laggiù, tra poesia e narrativa.
Con Antonia, ammetto, fu subito amore.
Cogli immediatamente l’energia di un libro appena lo apri, mentre lo sfogli camminando pensando già al momento in cui ne godrai. Quell’estate non feci altro che leggerlo e rileggerlo; mi accompagnava quando scendevo in spiaggia, quando risalivo verso casa in autobus, la sera in attesa di cena.
“Le mie parole sono le immagini, immagini per non sentirmi estranea, per darmi un motivo nel mondo. Leggo le parole dei poeti per capire il mio cuore e quello degli altri.”
Non fu difficile seguire il suggerimento della Pozzi.
Alla ricerca, dunque, di poeti!
Poco prima della mia partenza per il sevizio militare, Gianna mi consigliò di leggere Giorgio Caproni:
A quest’ora il sangue del giorno infiamma ancora la gota del prato, e se si sono spente le risse e le sassaiole chiassose, nel vento è vivo un fiato di bocche accaldate di bimbi, dopo sfrenate rincorse
“Vento di prima estate” è una delle mie preferite. Era all’interno della raccolta pubblicata da Garzanti nel ’93.
Portai con me quel libro insieme a “Poesie in forma di rosa” di Pier Paolo Pasolini. Infondo ero diretto a Casarsa della Delizia.
Le mie estati sono state un crescendo di poesia, anno dopo anno. Giugno era dedicato alla scoperta: un autore nuovo prima della partenza, una nuova raccolta da leggere la sera, da raccontare a mia mamma mentre preparava la cena.
Le mie estati le ho trascorse leggendo qualche poesia a voce alta, tenendomele segretamente in testa perché erano troppo belle. Dalla poesia sono stato catturato. Ho avuto fortuna, qualcuno mi ha detto che esisteva sin da quando ero bambino.
E ho continuato a cercarla.
Sul comodino questa stagione
anche per i più piccoli
I rumori dell’estate - Margaret Wise Brown / Orecchio Acerbo
Le parole magiche - Donatella Bisutti / Feltrinelli
E sulle case il cielo - Giusy Quarenghi / Topipittori
Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa attorno -
Silvia Vecchini, Marina Marcolin / Topipittori
Che poesia mi racconti? - Roberto Piumini / Einaudi Ragazzi
Silvia, rimembri ancora? Le poesie italiane più amate - Einaudi Ragazzi
Piccolo giardino di poesie - R.L. Stevenson - illustrazioni di Ilya Green / Rizzoli
Da grande voglio fare il poeta - Mondadori Electa
Un anno di poesia - Bernard Friot / Edizioni Lapis
Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans - Chiara Carminati / Bompiani
Nel prato azzurro del cielo - Antonia Pozzi - Gioia Marchegiani / ed. Motta Junior
Poesie - Pier Paolo Pasolini / Garzanti
Parole - Antonia Pozzi / Edizioni Ancora
Poesie - Giorgio Caproni / Garzanti
Le poesie - Cesare Pavese / Einaudi
Conoscenza della notte e altre poesie - Robert Frost / Mondadori
Cristina Campo. Il vuoto e la grazia - Rossella Farnese / edizioni Fondazione Mario Luzi
Poesie - Emily Dickinson / Mondadori
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