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Interferenze/ maturazione

Una rubrica redatta in collaborazione con



Trovate il precedente articolo della serie Interferenze QUI


Premessa

In un momento in cui si tende ad abusare facilmente del termine "naturale", diamo con piacere voce a chi ne ha onorato i sinonimi buoni per una vita intera, lasciando al lettore le conclusioni e le riflessioni più urgenti.



Estate.Maturazione.

Nascita.Eros.Rapporti.

Dolore.Gioia.Piacere.Quiete



Partiamo con voi da qui, invitandovi a domandarvi con i vostri tempi:

nella nostra vita ed esperienza, cosa resta indisturbato?

dove abbiamo accusato e accusiamo continue Interferenze?

In favore di cosa?



disegno Alberto Berliat


Lunghe giornate d’estate, benedette da tante ore di luce calda interrotte di tanto in tanto da temporali intensi ma rapidi… le condizioni ideali per la maturazione di frutti dolci e sugosi.

Una stagione che facilmente rimanda allo sviluppo del bambino durante la gravidanza: la primavera è passata, il concepimento è avvenuto, e ora non resta che prepararsi alla venuta al mondo.

A questo proposito, nel 2004 nel capitolo “Cura o paura prenatale?” del libro “Il Cesareo” si leggeva:


In un mondo ideale, la principale preoccupazione dei medici e degli altri professionisti coinvolti nell’assistenza in gravidanza dovrebbe essere quella di proteggere lo stato emozionale delle donne incinte."


Non dovrebbe essere difficile, per un professionista di ampie vedute, adottare un atteggiamento positivo superando le attuali abitudini.


Una donna incinta oggi non può essere tranquilla e serena.

Tutte hanno almeno un motivo di essere preoccupate: la pressione sanguigna è troppo alta (o troppo bassa), sta prendendo troppo peso (o troppo poco), è anemica, potrebbe andare incontro a un’emorragia perché la conta delle piastrine è bassa, ha il diabete gestazionale, il bambino è troppo piccolo (o troppo grande), c’è troppo liquido amniotico (o troppo poco), la placenta è bassa, ha solo 18 anni e le gravidanze precoci sono associate a rischi specifici, ha già 39 anni e le gravidanza tardive sono associate a rischi specifici.


E ancora: il bambino non si è ancora girato a testa in giù, la schiena del bambino è a destra e ciò rende il parto difficile, c’è il rischio che il bambino abbia la sindrome di Down, poiché non ha preso l’acido folico al momento giusto dobbiamo considerare il rischio di spina bifida, non ha gli anticorpi contro la rosolia, è Rh negativa, se non avrà partorito entro mercoledì dobbiamo considerare l’ipotesi di un’induzione, etc.

"È ancora possibile essere una donna incinta normale?


"The cesarean" , Free Association Books, 2004 /

"Il cesareo" , Blu Edizioni 2009



Nel 2020 poco è cambiato da questo punto di vista.

Stiamo ancora aspettando i professionisti che hanno superato le vecchie abitudini e adottato un atteggiamento positivo, ovvero uno stile comunicativo rassicurante, anche nel caso siano opportuni accertamenti per scongiurare possibili rischi. Desiderano certo che la creatura nel grembo materno cresca bene, ma per qualche arcano motivo sembra dimentichino ciò che di sicuro hanno studiato: che gli ormoni dello stress inibiscono la moltiplicazione cellulare. In termini semplici, meno la madre è preoccupata, ansiosa o stanca, meglio prosegue la gravidanza.


Fino ad ora inoltre i professionisti non si sono incuriositi abbastanza sulle modificazioni del metabolismo materno durante la gravidanza, in particolare quelli che avvengono proprio alla fine, nelle ultime settimane, negli ultimi giorni, perfino nelle ultime ore prima dell’avvio spontaneo del travaglio.

È tutto sommato comprensibile, dato che avrebbero bisogno di molto tempo per visionare studi e ricerche condotti negli ambiti più disparati.


Ecco sul tema un estratto in anteprima alla pubblicazione italiana di

The future of Homo" :


“In un’epoca in cui iperspecializzazione ed eccesso di informazioni contribuiscono a una cecità culturale, sono molti i motivi di volgere l’attenzione ai confini tra le varie prospettive.

Per esempio, il concetto di preparazione fisiologica al parto, che non rientra nell’approccio più diffuso, quasi non suscita interesse.

Con quest’espressione indichiamo il breve periodo che precede l’avvio spontaneo del travaglio, in cui avvengono rapidi cambiamenti fisiologici.

È facile mettere in evidenza l’importanza della questione e porsi domande che sono impellenti, in un’epoca in cui l’induzione del parto e il cesareo effettuato prima dell’avvio spontaneo del travaglio (pre-labour c-section), assieme a molti aspetti dello stile di vita moderno, interferiscono frequentemente e fortemente con questo periodo"


“The future of Homo" Michel Odent , WorldScientific , 2019 /

in uscita a settembre 2020 per Ed. Enea



Restiamo in fiduciosa attesa di una nuova consapevolezza sull’importanza dello stato d’animo di una donna incinta e di una nuova curiosità sull'ultimo periodo trascorso in grembo nei professionisti, riflettendo...

“Da un punto di vista pratico, la domanda principale è:

chi deve capire che, prima di partorire, una donna ha bisogno di vivere in pace ed essere protetta da ogni stimolazione intellettuale non strettamente necessaria?

La risposta è: chiunque.

Tutti ogni tanto hanno a che fare con una donna incinta.”


“The future of Homo" Michel Odent , WorldScientific , 2019 /

in uscita a settembre 2020 per Ed. Enea


Le analogie con l'agricoltura sono molte e attuali: quando se non proprio in estate ci è possibile vedere, riconoscere e assaporare l'importanza del lasciar maturare al sole i frutti con il loro tempo?


Disegno di Alberto Berliat

Michel Odent

Voce nota agli appassionati del mondo della nascita, spesso individuato come portavoce di una visione radicale (pioniere con Leboyer nella difesa di fisiologia e parto indisturbato), è tuttora uno dei pensatori più lucidi e ironici del panorama medico-scientifico, non solo in ambito di salute primale.


La ricerca radicale legata al momento della nascita con gli anni si è evoluta e ampliata andando a toccare diverse fasi e aspetti della salute dell'uomo, dal rapporto con la medicina moderna fino alle conseguenze sociali e culturali di continue alterazioni della fisiologia. Lui stesso ora si presenta quale 'studioso interdisciplinare della natura umana'.


Una parte di femminismo negli anni ha storto il naso davanti a una voce, maschile, radicale e ferrea sul ruolo femminile nelle fasi di parto e puerperio (anni in cui la battaglia sociale e politica non tollerava che la fisiologia suggerisse tempistiche e ruoli non funzionali alla causa di indipendenza e parità).


In parte, con alcune ragioni valide, la critica temeva (e teme) che la donna si trovasse ancora una volta inchiodata al ruolo di "madre", quando stava ancora lentamente uscendo a fatica dall'etichetta di "moglie".


Il femminismo ha fatto passi avanti, con esso medicina e politica.


Le parole di Odent sembrano continuare a mantenere una forte attualità, il suo essere radicale in tempi di qualunquismo intellettuale appare una risorsa, l'ironia con cui scrive è di una leggerezza e lucidità rare nel mondo scientifico.







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