di
Amanita - Autunno
Pentax 6X7 Pellicola 120 formato 6x7 cm
Stampa 20x25 cm su carta baritata disegnata a matita e dipinta con colori acrilici Ottobre 2020
L’autunno, che accompagna ai rigori dell’inverno, ci ha riportati al bianco e nero e ai boschi da cui eravamo partiti, quasi un anno fa, ma rinnovati, grazie ai tanti passi fatti finora, attraversando tutti i tempi di questo 2020.
Amanita ora li racchiude tutti dentro sé e, nella stagione del raccolto, è il momento per un breve inventario di ciò che ognuno ha lasciato in dono.
L’inverno le ha regalato la struttura di un corpo solido e robusto, le basi su cui poggiare fiduciosa la sua natura.
La primavera ha fatto capolino in un tempo sospeso, ma non ha dimenticato di portare con sé i colori e la leggerezza del rinnovamento.
L’estate le ha donato la tanto attesa libertà del movimento e la voglia di scoprire e di scoprirsi.
E l’autunno?
La saggezza dell’autunno le ha offerto la consapevolezza di sé e la capacità di riconoscersi in anime affini.
Camminando in un bel bosco di betulle, circondati dalle montagne innevate, siamo giunti ad una radura letteralmente punteggiata di amanite!
Ancora una volta ci siamo emozionati nell’osservare la sincronicità degli eventi che ci hanno accompagnato durante tutto questo viaggio di scoperta.
Il cerchio si è chiuso, senza averlo macchinosamente calcolato!
Quest’anno ha indubbiamente affinato l’intuito e così, invece di guidare, ci siamo lasciati guidare e le amanite ci hanno trovato, come per risonanza sono venute a noi.
Nell’inverno c’era già scritto tutto, nel nome che avevamo scelto per la nostra amica burattina, stava il senso di questo ricongiungimento inaspettato, tutto era già racchiuso in quel seme che avrebbe poi portato, a nostra insaputa, al finale del racconto.
Volteggiando in capriole e saltelli, le foglie dorate degli alberi si sono posate su Amanita e come intenti lucenti caduti dall’alto, hanno risvegliato in lei una nuova consapevolezza, quella di essere parte di un Tutto più grande , in cui potersi rispecchiare e riconoscere, simile e diversa simultaneamente.
In un tempo di distanze forzate e isolamenti, Amanita e gli esseri del bosco, incontrati nell’ultima tappa del viaggio, riportano alla coscienza il prezioso valore dello stare insieme, dello sdraiarsi vicini, vicini tra le foglie scrocchianti dell’autunno, traboccanti di gioia per la bellezza del riconoscersi.
Il colore, che domina la visuale dei giorni autunnali si è poggiato anche sul bianco e nero della fotografia, quasi a voler raffigurare in sintesi, ciò che questa stagione di mezzo custodisce nelle sue profondità: l’estate e la sua esuberanza che si va stemperando nell’essenzialità dell’inverno.
La camera con la quale abbiamo incontrato l’autunno è una Medio Formato Pentax 6x7 del 1972. Solida, dall’aspetto importante e muscoloso, ma al tempo stesso elegante, con la sua linea estetica affine all’elemento legno, dettata dal suo bel manico in acero giapponese. Una via di mezzo tra il piccolo e discreto formato dell’estate e quello grande dell’inverno. Uno degli aspetti che più legano la stagione dell’autunno alla scelta della macchina fotografica, è la sensazione di decelerazione ed il peso della Pentax ne rivela fedelmente il concetto.
La scoperta del lavoro fatto, come per l’inverno, al quale di nuovo stiamo per avvicinarci, è avvenuta alla luce rossa della camera oscura. Se all’inizio del cammino di Amanita abbiamo voluto svelare “il germoglio” di quello che poi sarebbe stata la sua evoluzione, mostrandovi soltanto il processo di sviluppo della pellicola, stavolta ci siamo concentrati sull’atto della stampa vera e propria, che rappresenta simbolicamente la rivelazione finale.
Nel percorso fotografico classico la stampa è l’ultimo passaggio, nel nostro caso invece, l’autunno ci ha invitati ad andare oltre e a vivere un’unione ancora più intensa, trascendendo il conosciuto e lasciandone andare dei frammenti, per far spazio al nuovo e portare alla luce la crescita che quest’anno ci ha affidato.
Così il volteggiare delle foglie d’oro di betulla, ha contagiato anche noi e come un turbinio ci ha accolti nella sua danza, portandoci ad accorciare ancor più le distanze tra le nostre due forme predilette di comunicazione, la fotografia e la pittura.
Divenendo così simbolo e speranza di unioni e avvicinamenti possibili.
Ci ha chiamati a guardare gli eventi sottosopra, da un’altra prospettiva, sostenuti dall’immaginazione e dalla fantasia come fedeli compagne, con l’intento di sviluppare nuove possibilità di stare insieme, anche quando pare essere impossibile, almeno nelle forme a cui siamo abituati.
È dall’intenso vissuto dei quattro tempi dell’anno, che ha potuto prendere vita quest’ultimo frammento, una fotografia dipinta, che racchiude in sé l’essenza del nostro viaggio attraverso le stagioni.
La poesia, la bellezza e il contatto profondo con la Natura sono ciò che ci ha ispirato e che abbiamo portato all’attenzione del lettore che attento e curioso ci ha seguiti fin qui.
Come un passaggio di testimone lo invitiamo ora a ripartire dal raccoglimento dell’inverno per creare la sua storia, che è unica e irripetibile, restando ben ancorato alla realtà e allo scorrere delle stagioni. Allo stesso tempo lo esortiamo a tenere con sé qualche foglia dorata dell’autunno, come promemoria di quella magia che rende tutto un po’ speciale e che si può incontrare solo fidandosi della saggezza del mondo naturale che è fuori, ma anche profondamente dentro, ognuno di noi.
L’augurio è dunque quello di fare come Amanita e di riuscire a specchiarsi nella Natura che tanto ci somiglia, ma che troppo spesso non percepiamo come parte di noi e di sdraiarsi vicini, vicini a lei, traboccanti di gioia per la bellezza del ritrovarsi.
Backstage - Processo
Stefania, nel laboratorio di Maraconde, ha creato per LemmeLemme Amanita, un burattino nato dal legno dei boschi della Valle Camonica.
Insieme ad Alberto, documenteranno il percorso di Amanita stagione per stagione; scegliendo ogni volta un processo fotografico e un contesto che raccontino quel particolare momento dell'anno e il processo creativo che guida il loro progetto artistico.
Per vedere quando Amanita è nata nel laboratorio di Stefania, in inverno, dovete andare qui
Potete leggere di più del progetto Latenze e Rivelazioni e dei suoi autori qui
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